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— Ma io voglio entrare. Ti offro, in pegno, il mio cappello...
— Grazie, gli è troppo bellino!
— Allora, tienti la giubba...
— Con tutte quelle toppe?
— Io voglio entrare, ecco! Mi basta di sentire una scena...
— Nemmeno per sogno...
— Neanche per idea...
— Due atti, via...
— Ma che sei, sordo?
— Lo dici a me, sordo?
— Già, a te... proprio a te! e levati di torno se non vuoi che ti gonfi il muso di scappellotti!...
A queste parole, Ciuffettino, cieco di rabbia, si avventò sul nemico, e cominciò a tirar calci e pugili come un ossesso. L’altro, per un poco rimase sbalordito, ma poi, sentendosi picchiare a quel modo, di-