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Man mano che Ciuffettino si avvicinava, il frastuono si faceva maggiore. La quiete solenne del tramonto ne era turbata.
Peperepepepè!.. peperepepepè!.. pum! pum! pum!
— Ma che ci sarà? - si chiese Ciuffettino - un circo equestre?... oppure una giostra meccanica?... o un museo di figure di cera?...
E si mise a correre con tanta velocità, che Melampo, per gli anni e per gli acciacchi, rimase indietro un bel pezzo. Ed ecco Ciuffettino alle prime case del villaggio.
Da un lato, su di una montagnola, si ergeva una gran baracca di burattini: intorno si affollavano i bambini, gridando e schiamazzando; dall’interno partivano i suoni discordi delle trombe e dei pifferi e i tonfi sordi della grancassa, abbozzanti una specie di marcia guerresca, che avrebbe fatto accapponare la pelle a un elefante.
Il nostro eroe fece una capriòla.
— I burattini! ci sono i burattini! che bella cosa! era tanto che mi struggevo di assistere ad una rappresentazione di burattini!
E si mischiò alla folla.
Un ragazzo, su la porta della baracca, gridava con voce stentorea:
— Venghino, signori! un ultimo colpo di musica, e si va dar principio alla rappresentazione strasordinaria. Loro vedranno la gran tragedia delle avventure inconcepibili del terribile Orlando a Roncisvalle, che va a liberare la sua propria fidanzata e sposa dalle spire del mostro marino, con Arlecchino servo fedele e Brighella spaventato dal serpente rosso. Loro vedranno le più grandi scene con combattimento a fuoco ed arma bianca inclusive, nonchè le gesta del