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aveva sempre venerato i santi, perchè sono i più prossimi alla perfezione di Dio. Cristo, invece, guidato da un istinto divino, sembra che abbia sempre amato il peccatore come il più prossimo alla perfezione dell’uomo. Il suo desiderio originario non era già quello di redimere gli uomini – come non era di lenire il dolore. Trasformare un ladro interessante in un onest’uomo noioso – non era proprio il suo scopo. Egli avrebbe avuto una ben misera idea della Società per la Redenzione dei Carcerati e d’altre iniziative moderne del medesimo genere. La conversione d’un pubblicano in un fariseo non gli sarebbe parsa un atto molto degno di gloria. Ma egli considerava il peccato e la sofferenza in una maniera che il mondo non ha peranco compreso, come due cose belle e sante, come forme di perfezione.

Questa sembra un’idea pericolosa ed è pericolosa, di fatti, come tutte le grandi idee. Ma non c’è nessun dubbio ch’era veramente il credo di Cristo. Ed io non esito a ritenerla una verità straordinaria.