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rioso – io fui più felice. Si è che io avevo toccato la mia anima nella sua essenza suprema. In molte maniere me l’ero inimicata, ma essa mi attendeva ancora come un amico. Quando si entra in comunione coll’anima, si diventa puri come fanciulli – Cristo l’ha detto.
È veramente tragico che così poche persone riescano a «possedere la loro anima» prima di morire. «Nulla è più raro in un uomo – dice Emerson – di un’azione che sia proprio sua». È assolutamente vero. La maggior parte degli esseri sono degli altri esseri. I loro pensieri sono l’opinione di qualcun altro, le loro esistenze una parodia, le loro passioni un’eco di riflesso. Cristo non fu soltanto il supremo individualista, ma anche il primo degli individualisti della storia. Si è tentato di considerarlo come uno dei tanti filantropi e l’hanno pure accomunato agli altruisti, come un’ignorante e un sentimentale.
Ma non fu, realmente, nè una cosa, nè