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tragedia senza spargimento di sangue: mistica rappresentazione della Passione del Signore per mezzo di dialoghi, di costumi e di gesti. Ed è per me una ragione di piacere e di rispetto commosso il pensare che il coro greco, altrimenti perduto per l’arte, sia sopravvissuto infine nel chierico che risponde al prete celebratore della messa.

E però la vita di Cristo – a tal punto dolore e bellezza si possono fondere nella loro manifestazione piena di significato – è realmente un idillio, quantunque essa termini col velario del tempo che si lacera, colle tenebre che si addensano sulla faccia della terra e colla pietra trascinata fino all’ingresso della sepoltura. Si pensa sempre a Cristo come ad un fidanzato in mezzo a’ suoi compagni e, d’altronde, è proprio così ch’egli si compiace di chiamarsi in alcuni luoghi; come ad un pastore che trascorra di valle in valle col suo gregge alla ricerca di verdi prati e di ruscelli d’argento; come a un cantore che provi colla sua musica di costruire le mura della città di Dio; o come a un amante le cui