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maginazione – che può comprenderla. Egli considerò l’uomo come il panteista aveva considerato Dio. Fu il primo a concepire l’unità delle razze divise. Avanti ch’Egli apparisse, c’erano stati degli dèi e degli uomini, e Cristo sentendo per mezzo della sua mistica simpatia che ciascuno di essi era incarnato in sè, si denomina, a seconda, o il figlio di Dio o il figlio dell’Uomo. Più di qualsiasi altro nella storia Egli desta in noi quella facoltà del meraviglioso cui si rivolge sempre l’elemento romanzesco. C’è ancora in me qualcosa d’incredibile nell’idea di questo giovine artigiano galilèo che s’immagina di poter portare sulle sue spalle il peso del mondo intero: tutto quel ch’era già stato compiuto e sofferto, i delitti di Nerone, di Cesare Borgia, di Alessandro VI e di colui che fu Imperatore di Roma e sacerdote del sole, le torture di coloro i cui nomi sono legioni e che riposano nei cimiteri, le nazioni oppresse, i fanciulli martiri delle officine, i ladri, i carcerati, i proscrit-