Pagina:Wilde - De Profundis, Milano, Bolla, 1926.pdf/31

corre che io faccia. E allorchè adopero una frase come questa, non ho bisogno di aggiungere che non alludo a nessuna sanzione, a nessun ordine imperativo dal di fuori. Io non ne ammetto. Sono molto più individualista di quanto lo sia mai stato. Niente mi sembra che abbia il minimo valore, tranne ciò che si estrae dalla propria intimità. La mia indole è in traccia d’un nuovo mezzo di realizzazione: ecco tutto ciò di cui io devo preoccuparmi. E la prima cosa che mi occorre è questa: liberarmi di qualsiasi risentimento amaro contro il mondo.

Io sono completamente senza denaro, assolutamente senza focolare. Eppure c’è qualcosa di peggio, sulla terra. Sono del tutto sincero quando affermo che, piuttosto che lasciare questo carcere conservando nel mio cuore dell’amarezza contro il mondo, preferirei di mendicare con gioia il mio tozzo di pane di porta in porta. Se non ottengo nulla dal ricco, riceverò pur qualche cosa dal povero. Coloro che molto posseggono sono di solito avari; ma quelli che hanno ben