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PREFAZIONE
Per lungo tempo s’acuì la curiosità intorno al manoscritto del De Profundis che si sapeva in mano mia, perchè l’autore ne aveva accennato a vari altri amici. Questo libro non ha bisogno d’introduzione e meno ancora di spiegazione. Ho solo da dire che fu scritto dal mio amico negli ultimi mesi della sua prigionia, ed è la sola opera ch’egli componesse in carcere e l’ultima sua in prosa. (La Ballata del Carcere di Reading venne poi composta e concepita dopo che l’autore fu liberato).
Vorrei sperare che il De Profundis — che esprime così veramente e con tanta pena l’effetto d’uno sfacelo sociale e della prigionia sopra una tempra singolarmente intellettuale e artificiale — darà al lettore un’impressione ben diversa dell’ingegnoso e delizioso scrittore.
Robert Ross.