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ma» può contemplare il volto del Signore, ma per colui che ammucchia le fascine o che attizza i ceppi affinchè ardano, lo spettacolo non è più impressionante della morte d’un bue per il macellaio, o della caduta d’un albero pel boscaiolo o d’un fiore per il falciatore dei prati. Le grandi passioni sono per coloro che hanno una grande anima e i grandi avvenimenti non possono essere veduti e compresi se non da quelli che sono al loro stesso livello.
In tutto il dramma, dall’angolo visuale artistico, io non conosco nulla che sia da paragonarsi alla creazione shakesperiana di Rosencrantz e Guildenstern, nulla che sia più suggestivo in quanto a finezza d’osservazione. Essi sono i camerati di Amleto. Ne furono già i compagni. Recan con sè il ricordo delle piacevoli giornate trascorse assieme. Nel momento in cui essi incontrano Amleto, nel dramma, egli vacilla sotto un peso insostenibile per chiunque abbia il suo temperamento. I morti sono balzati in armi dalla tomba per