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Sui tetti | 89 |
vi ho veduto addormentato quando la legge permetteva a tutti di vedervi.
— Io sono colui che era in letargo, — spiegò Graham. — Sono stato imprigionato: e mi trovo qui da quando mi sono svegliato.... da tre giorni almeno.
Lo sconosciuto parve pronto a parlare, ma udendo un rumore gettò una rapida occhiata verso la porta e, improvvisamente lasciando Graham, corse da quella parte gridando parole incoerenti. Fra le sue mani brillò un corto coltello d’acciaio col quale colpì ripetutamente il cardine della soglia.
— Attenzione, Hop! — urlarono dall’alto.
Graham alzò gli occhi e scorse due gambe che penzolavano; indietreggiò ma non fu a tempo perchè fu colpito in una spalla da una delle due gambe e nello stesso tempo si sentì trascinar da una massa pesante.... perse allora l’equilibrio e cadde disteso a terra.... mentre quella massa cadeva precipitosamente su di lui. Si alzò sulle ginocchia e vide, seduto accanto a lui un secondo individuo venuto dalla stessa apertura....
— Non vi avevo veduto. Sire, — ansimava l’uomo.
Si alzò e aiutò Graham a rimettersi in piedi.
— Siete ferito. Sire? — domandò ancora tutto sudato.
Dei colpi sordi cominciavano a piovere sul ventilatore: Graham sentì sfiorarsi la faccia.... e una lama scintillante di un metallo biancastro, precipitò colla punta avanti, rimbalzò e cadde distesa.
— Che cosa significa tutto ciò? — esclamò Graham stupefatto. — Chi siete voi? Che cosa fate? Pensate che io non capisco nulla di quanto succede qui.
— Indietro! — esclamò il primo de’ due individui,