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Capitolo VIII.

Sui tetti.

Mentre il ventilatore in moto nell’apertura circolare lasciava rapidamente intravedere un lembo di cielo notturno, giungeva fino al prigioniero un sordo rumore da quella parte.

In piedi, sotto la vôlta, dibattendosi oscuramente contro lo sconosciuto potere che lo teneva imprigionato e che deliberatamente aveva ora tentato di sfidare, Graham trasalì ad un tratto al suono di una voce.

Pieno di stupore alzò la testa, e vide fra gli intervalli del ventilatore in moto, la faccia e le spalle di un uomo che l’osservava; ad un tratto una mano urtò le ali dell’apparecchio che dopo avere oscillato un momento ricominciò a girare, mentre dagli orli della fine lama cadeva a gocce sul pavimento una sostanza nerastra come pioggia silenziosa.

Graham guardò in terra e vide del sangue: rialzò la testa stranamente sorpreso. L’uomo era sparito.

Egli rimase muto e immobile: tutti i suoi sensi eran tesi verso quel piccolo angolo ottuso, poichè si era fatto fuori un buio completo.... Credette di vedere delle piccole macchie, deboli, lontane, vaganti leggermente