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82 quando il dormente si sveglierà


— Che cosa intendete per compagnia?

Howard volse gli occhi al cielo alzando le spalle.

— Degli esseri umani, — rispose con uno strano sorriso sulla grossa faccia. — Le nostre idee sociali sono certo... più liberali di quelle de’ vostri tempi... Se un uomo desidera sfuggire alla noia che l’opprime... come nel caso vostro... in compagnia di una donna, per esempio... non ci vediamo nessun male. Noi abbiamo sbarazzato il nostro spirito da inutili formule. Nella nostra città esiste una classe necessaria, discreta... che non è più disprezzata come una volta...

Graham rimase stupito.

— Così passerete più facilmente il tempo, — continuò Howard. — Forse dovevo avervi già pensato, ma, francamente, v’erano tante altre cose...

E indicava il mondo esterno. Graham esitò: per un momento l’immagine di una donna creata improvvisamente dalla sua fantasia, s’impadronì del suo spirito con un’intensa seduzione: ma poi ebbe un lampo di collera.

— No, — esclamò camminando a gran passi per la stanza. — Tutto ciò che voi dite, tutto ciò che voi fate mi ha convinto... che esiste un qualche grande avvenimento in cui sono implicato... Non ho nessuna voglia di passare il tempo nel modo che mi proponete. Sì: lo so, il desiderio e la sodisfazione compendiano la vita, in un senso... ed anche la morte, l’annientamento? Nella mia prima esistenza, prima di addormentarmi, ho lavorato intorno a questa misera questione: ora non voglio più ricominciare. So che qui esiste una città, una folla in rivoluzione... e durante questo tempo... io sono come un coniglio preso al laccio...