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Nelle stanze silenziose | 77 |
Fu stupito di sentir che rideva, quindi si sedette deliberatamente in balia alla più completa allegria: alla fine si accorse di condursi come un pazzo.
— Via; un po’ di calma, — pensò, — un po’ di calma.
E continuò a passeggiare per la camera più regolarmente..
— Questo nuovo mondo, — diceva, — io non lo capisco. Perchè? Sempre dei perchè.... Ora posso- anche supporre che la gente voli per l’aria e sappia compiere ogni specie di cose maravigliose. Vediamo se si potesse tentar di unirle il passato al presente.
In primo luogo constatò con crescente stupore, quanto eran divenuti vaghi i ricordi de’ suoi primi anni.
Non ne ritrovava che pochi frammenti, in generale i punti più insignificanti, gli avvenimenti di mediocre importanza. Gli parve poi che la sua infanzia avesse a prima vista lasciato maggiori tracce: ricordò i suoi libri di scuola e alcune. lezioni di agrimensura, poi i fatti più importanti della sua vita: pensò a sua moglie, morta ’ da molto tempo, alla alla malefica influenza, ora annientata nella corruzione: evocò i volti de’ suoi rivali, de’ suoi amici, di coloro che gli eran rimasti fedeli e di quelli che lo avevan tradito, i suoi ultimi anni di miseria, le sue risoluzioni oscillanti, e finalmente i suoi studii e il suo lavoro accanito. In capo a un momento si rese conto che tutto quel passato era rimasto indelebile nella sua memoria, avvolto forse nelle tenebre, e simile a del metallo lasciato per molto tempo in disparte, ma non sciupato, nè deteriorato, e che ha solo bisogno di esser ripulito. E tutto quel passato si coloriva di una sfumatura di miseria sempre più profonda.