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62 quando il dormente si sveglierà


riccamente decorata; nella parte più lontana e più rischiarata, s’innalzava sopra un piedistallo una gigantesca e bianca statua di Atlante, muscoloso e imponente, sostenente il Globo sulle sue spalle reclinate.

Questa allegoria colpì la sua attenzione; quel colosso era così meravigliosamente e pazientemente lavorato e così bianco e semplice; salvo questa statua ed un palco nel centro, il pavimento non era che un nitido spazio. Il palco perduto nell’immensità della sala avrebbe potuto assomigliarsi ad una semplice placca di metallo se non vi fosse stato quel gruppo di sette uomini in piedi attorno a una tavola dando per esempio, l’idea delle sue proporzioni.

Essi erano vestiti di bianco; sembrava che si fossero alzati in quel momento dalle loro seggiole e squadravano Graham con insistenza. Dall’altra parte della tavola il dormente vide scintillare degli apparecchi meccanici, e avrebbe voluto osservarli meglio, ma Howard lo condusse lungo la galleria fino a che si fermarono in faccia alla maestosa statua della forza; anche gli uomini vestiti di rosso si fermarono rimanendo ciascuno a lato di Graham.

— Bisogna che voi restiate qui qualche minuto ancora, — mormorò Howard e senza aspettare risposta entrò nella galleria.

— Ma perchè? — domandò Graham.

Egli fece l’atto d’accompagnare Howard, ma un uomo dall’uniforme rossa gli sbarrò il cammino.

— Bisogna aspettare qui. Sire.

— Ma perchè?

— Ordini, Sire.

— Quali ordini?

— Ordini che ci hanno dato. Sire.