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54 | quando il dormente si sveglierà |
agitavano e si slanciavano per l’aria vestiti e cappelli.
— Fermate le piattaforme! — strillavan delle voci.
Poi, un nome sconosciuto a Graham echeggiò per l’aria: un nome dalle sillabe strane.
— Ostrog.
Le piattaforme più lente si riempirono in breve di una folla brulicante che correva incontro al movimento, in modo da trovarsi in faccia al balcone su cui stava Graham.
— Fermate le strade, — si udiva vociferare intorno.
Degli individui più agili si slanciavano dal centro, fino alla via più rapida accanto a lui: gli passavano rapidamente daccanto, urlando cose incomprensibili, poi ritornavano obliquamente, correndo fino alla piattaforma centrale.
Graham non distingueva che una frase.
— È proprio il dormente! È lui, è lui! — affermavan quelle voci.
Dapprima Graham rimase al suo posto senza fiatare: poi provò la vivissima sensazione che tutto ciò si riferiva a lui stesso e rimase entusiasmato di quella popolazione maravigliosa: la salutò col capo; poi, cercando un gesto ancor più significativo, levò in aria il suo braccio. Quel movimento provocò un uragano di acclamazioni, tanto che Graham rimase stupefatto.
Il tumulto attorno alla scala discendente assunse proporzioni colossali. In breve egli scorse dei balconi affollati: uomini che si calavano con delle corde, altri che, seduti sopra una specie di trapezio, si dondolavano vertiginosamente attraverso lo spazio. Dietro a sè udì delle voci che si avvicinavano e notò ad un tratto che Howard, il suo guardiano, era tornato