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52 quando il dormente si sveglierà


Graham non rispose: egli udiva senza capire. Le piattaforme correvano con un sordo brontolio e le persone che esse portavano si spolmonavano senza tregua. In una tal confusione egli potè distinguere a prima vista, donne e fanciulle da’ capelli sciolti, vestite riccamente, ornate di nastri che s’intrecciavano sul loro seno. Poi, constatò che la nota dominante in quel caleidoscopio di costumi era un colore azzurro pallido, simile a quello del vestito indossato dal commesso del suo sarto. Finalmente giunsero fino a lui queste grida:

— Il Dormente! Che cosà è accaduto al dormente?

E gli sembrò che una moltitudine innumerevole di figure umane — piccole macchie pallide — si affollassero sulle mobili piattaforme, moltiplicandosi sempre più, formando una massa compatta. Vide delle mani che lo indicavano e notò che lo spazio immobile, nel centro dell’enorme arcato, e precisamente in faccia al balcone, s’ingombrava di una folla enorme d’individui vestiti di celeste pallido.

Improvvisamente nacque un gran disordine: pareva che la folla venisse respinta sulle piattaforme in cammino, da ogni parte, e che, suo malgrado, dovesse sgombrare di là. Ma appena quella gente si trovava ad una certa distanza dal grosso della folla, tornava correndo verso il conflitto.

— È il dormente! È proprio lui! — gridavano.

— Ma no: non può essere, — rispondevano altre voci.

Tutte le facce si volgevano a guardarlo. Negli intervalli, lungo la superficie centrale, Graham notò delle aperture, delle cavità, nelle quali, secondo ogni apparenza facevan capo alcune scale su cui formico-