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L’eco del tumulto 33


Chi sa che egli non fosse stato trasportato in uno stabilimento di recente costruito.

Ad un tratto ebbe un dubbio: se si trovasse esposto in qualche sala pubblica! — Ah, come avrebbe allora detto il fatto suo a Warming e senza tante reticenze!

— Ma no, era impossibile: tal congettura non reggeva, tanto più che in una pubblica sala non l’avrebbero lasciato nudo.

Poi, d’un sol colpo, intravide la verità: non vi fu intervallo percettibile fra il sospetto e la certezza: passò dall’uno all’altra senza accorgersene.

Improvvisamente si rese conto che il suo letargo era durato un periodo di tempo considerevole; con quella specie di processo che è la lettura del pensiero, interpretò lo stupore misto a rispetto dei volti curiosi che lo esaminavano.

Egli li scrutò ansiosamente in preda a un’intensa emozione: pareva che gli leggessero negli occhi. Mosse le labbra per parlare, ma non potè. Nel momento stesso della sua scoperta, fu assalito da un inesplicabile impulso di nascondere il proprio pensiero: contemplò i suoi piedi nudi senza proferir parola: non aveva più desiderio di parlare e tremava violentemente.

Allora gli fecero prendere una sostanza fluida e rosea da’ riflessi verdastri, dopo di che potè sentire che le sue forze ritornavano.

— Questo.... questo mi fa bene.... mi sento meglio, — disse con voce fioca; e tali parole furono accolte da un mormorio di rispettosa ammirazione.

La sua convinzione si riaffermava ora: volle parlare, ma gli fu nuovamente impossibile: emise un grosso sospiro e tentò per una terza volta.

Wells. Quando il Dormente si sveglierà. 3