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Mentre giungono gli aereopiani 335
co’ suoi padiglioni di tromba, colle sue sonerie elettriche, e col suo specchio spezzato. Qualche volta la porta si chiudeva ed essi rimanevano soli ambedue, nettamente divisi da quello sconvolgimento universale senza esempio che infieriva al di fuori, vivamente coscienti l’uno deH’altro, in una preoccupazione, in una sollecitudine reciproca, assoluta. Ora la porta si apriva per lasciar passare dei m-essaggieri, oppure una soneria acuta interrompeva la loro intimità, come un ciclone che irrompe ad un tratto da una finestra, in una casa splendidamente illuminata. Una fretta sinistra, tumultuosa, la. violenza e l’impetuosità della battaglia, penetravano improvvisamente fino a loro, e li opprimevano. Essi non eran più dei personaggi, ma dei semplici spettatori, delle pure impronte di una convulsione terribile. Diventavano due esseri lontani dalla realtà, piiniature di individui indescrivibilmente piccoli, mentre i due reali antago-_ nisti esistenti erano: la Città cbe palpita.vaj ie mugghiava laggiù in una frenesia prolungata di difesa, e^i ae^ reopiard che si precipitavano inesorabilmente Verso di loro, -sopra la sferica piol-e del mondo. Dapprima essi si erano sentiti penetrare da una fede esaltata, un grande orgoglio si era impossessato di loro, un orgoglio reciproco davanti alla grandezza degli avvenimenti che essi avevano provocato. Graham aveva incominciato a camminare in giù e in su per la stanza, eloquente di una convinzione passeggera sul suo colossale destino. Ma a poco a poco, vaghe e dubbiose suggestioni dcUa prossima sconfitta, ave- ■ vano un po’ diminuito il suo entusiasmo. Per molto tempo essi rimasero soli: allora Graham cambiò tema: diventò egoista, parlò del suo sonno mai-aviglioso,