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334 QUANDO IL DORMENTE SI SVEGLIERÀ

Ostrog, a quel che pareva, non aVeva, punte bombe a sua disposizione, e, nelle prime fasi del combattimento-, gli aereopili non ebbero alcuna parte. Ad ogni momento i messaggi annunziavano l’avvicinarsi degli aereopiani, messaggi che dapprima venivano da un porto della costa mieridi-onale del Mediterraneo-, quindi da un altro porto della costa settentrionale, e in breve dal sud della Francia.. -Ma nonostante l’insistenza di Graham, non si aveva nessuna traccia dei nuovi cannoni che Ostrog aveva fatto fondere, che dovevano essere in qtìalche parte della Città, e nello stesso modo s’ignorava l’esito del combattimento a cui si abbandonava la moltitudine brulicante per impadronirsi degli imbarcaderi aereostatici.,1 I Le sezioni della Compagnia del Lavoro, le une dopo le altre, facevano sapere che esse si radunavano, che si mettevano in cammino: quindi si precipitavano violentemente nel labirinto in cui infiérivan-o i combattimenti, e non se ne udiVa più parlare. Che cosa a-cca-deVa laggiù? Perfino i capi-sezione più attivi non lo sapevano. Nonostante l’apertura e la chiusura continua delle porte, nonostante i messaggeri premurosi e il rumore delle sonerie elettriche, e il perpetuo clicciac degli apparecchi registratori, Graham si sentiva isolato, stranamente inattivo, inutile. Quell’isolamento gli sembrava talvolta il fatto più strano, più inatteso fra tutti quelli che erano avvenuti dopo il ’suo risveglio: esso gli ricordava quella forzata inerzia che talvolta si prova sognando. Un tumulto-, (a meravigliosa realizzazione di una lotta fra lui e ’ Ostrog, che agitava il moiidb intero.... e poi queU’-esser confinato in quella stanza calma, colle sue tende,