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quando il dormente si sveglierà |
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geVa tutti, ma egli sapeva perfettamente di essere
sul punto di lanciare un proclama al popolo della
terra e aveva nel suo- spirito frasi grandiose ondeggianti
e imprecise come ciò che voleva dire. Dopo
una sferie di piccoli incidenti, entrò finalmente coll’uomo
vestito di giallo, in una piccola stanza in cui
era necessario declamare tale dichiarazione. La disposizione
dei mobili, in ciò che essi avevano di ignoto
per lui, pareva singolarmente strana: nel centro
stava un ovale brillante, illuminato dall’alto da lampade
elettriche a riflettori: il resto della,,stanza rimaneva
neU’omhra e le doppie porte, graziosamente disposte,
pfer le quali era venuto dall’atrio formicolante
dell’Atlante, soffocavano ogni rumore, chiudendosi silenziosamente.
11 tumulto nel quale era vissuto da
tante ore, era cessato improvvisamente: e si trovava
in un cerchio tremolante di luce, in mezzo al sussurrio,
’ai movimenti rapidi e silenziosi di funzionarli appena
visibili: tutto ciò produceva su Graham un effetto
strano. Gli orecchi enormi di un meccanismo fonografico,
si aprivano in una batteria, pronti a ricevere
le sue parole: gli occhi neri delle grandi macchine fotografiche,
aspettavano i suoi primi atti; più lontano,
delle bacchette e dei rocchetti metallici splendevano
debolmente mentre qualche cosa girava su
se stesso in un angolo con un rumore incessante. Graham
si avanzò fino al centro della parte illuminata, e
la sua ombra si raccolse nera e precisa, in una piccola
macchia, ai suoi piedi. Le cose che egli si era proposto
di dire prendevano già una vaga forma nel suo spirito;
ma quel silenzio, quell’isolamento, quell’improvviso allontanarsi
dall’esaltarione contagiosa della folla, quella
muta assemblea di macchine spalancate; splendenti.