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Capitolo XXIII.
Mentre giungono gli aereopiani.
Il Maestro della terra non era però, in tali congetture,
padrone del proprio spirito; sembrava che la
sua volontà non gli appartenesse più; i suoi atti stessi
10 maravigliavano poiché non erano altro che una
parte della strana confusione che agitava tutto il suo
essere. Le sole cose certe erano queste: che gli aereopiani
erano in cammino, che Elena Wotton aveva
avvertito il popolo del loro arrivo e che egli era
11 padrone della terra. Ciascuno di questi fatti lottava
per prender pieno possesso del suo pensiero; essi
uscivano da un terrapieno di estensioni brulicanti, di
passaggi elevati, di sale in cui deliberavano dei capisezione,
di stanze da cinematografi e da telefoni, e
dì finestre che mostravano l’ondeggiar confuso della
folla in marcia. Egli non giungeva a capire se l’uomo
vestito di giallo e altri ancora che udiva designare
sotto il nome di capi-sezione, lo spingessero in avanti,
o lo seguissero con sottomissione.
Forse facevano un po’ dell’uno e un po’ dell’altro: forse una qualche invisibile e ignota potenza li diri