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320 QUANDO IL, DORMENTE SI SVEGLIERÀ gli ordini enigmatici. Improvvisamente, in cima’ a quelle rovine, vide la prua deU’aeropilo scivolare e fermarsi con una scossa e subito capì che la macchina veniva a cogliere Ostrog il quale prendeva la fuga. Una nebbia azzurra sali dall’abisso: era il popolo che sotto di lui, faceva fuoco a tutto spiano verso la prua che cadeva a picco. Un uomo accanto a lui, detté in una fioca esclamazione: gli insorti si erano impadroniti del passaggio- arcuato che un momento prima era stato loro disputato dalle truppe vestite di nero e giallo e si precipitavano in un torrente "continuo,, lungo il passaggio libero. Ad un tratto l’àéropilo’ scivolò sopra la cresta del Palazzo del Consiglio e cadde, facendo un angolo di 45 gradi e piegandosi in una maniera così brusca, che tanto a Graham come a tutti gli altri saettatori parve che non gli sarebbe stato più po-ssihile di rialzarsi. Nella sita caduta passò così vicino a Grahàm che quest’ultimo potè vedere Ostrog aggrappiarsi alle impugnature della sedia, co’ capelli grigi - Svolazzanti, e l’aereonauta pallidissimo, che s’appoggiava con tutte le sUie forze sulla leva che faceva mup-vere il motore lungo le guaine. S’accohste intanto che un vago timore aveva invaso- gli spettatori. Graham si puntellò contro la balaustra che gh stava dinanzi, colla bocca aperta sentendosi soffocare: quel secondo gli parve un secolo. La membrana inferiore dell’apparecchio rasentò quasi la folla che, per fuggire, si rovesciava, si schiacciava, cacciando grida orribih. Finalmente l’aeropilo risalì: per un momètito parve che non potesse sormontare il muro opposto; nè evitare n mtìfo’re a Vento che girava più lontano, ma