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X La lotta nel Palazzo del Consigliò 3ii — I, negri non sono che u|no strumento. •— Ma quello non vuol dir nulla. Io sono il Maestro, e intendo essere il Maestro. E vi proibisco di far ’ venir quei negri. — Il popolo.... — Io ho fiducia nel popolo, — Perchè siete un anacronismo. Voi giungete dal tempo passato.... Voi siete un accidente. Voi possedete forse la metà del mondo.... ma voi non siete affatto il Maestro» Voi non avete abbastanza srienza per essere il Maestro» E gettò di nuovó un’occhiata su Lincoln. — Ora io so ciò che pensate, — riprese, — e indovino quello che avete vogha di fare. Non è ancora troppo tardi per avvisarvi. Voi soghate l’uguaglianza umana.... un’organizzazione socialista Questi vecchi sogni del secolo XIX sono Sempre nuovi e viventi ’ nel Vostro spirito, e voi vorreste governare, agitare questo secolo che per Voi è un enigmia. — Ascoltate, — disse Graham. — Lo udite questo rumore simile a quello del mare.... Non sono delle voci, ma ima voce sola.... Capite bene? — Siamo noi che abbiamo insegnato loro quel canto, — sogghignò Ostroig’. — Forse. Ma potete fofse insegnar loro a dimenticarlo? Del resto ne ho già abbastanza. I vostri negri non verranno. Vi fu im minuto di silenzio e Ostrog lo guardò bene in faccia. — Verranno! — articolò chiaramente. — Lo proibisco! — esclamò Graham. — Sono in cammino. — Io non voglio.