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3 IO QUANDO IL DORMENTE SI SVEGLIERÀ Avevano fatto appéna dieci passi, allorché una parete a BÌnistra dell’Atlante fu rialzata e comparve Ostrog, accomipiagnato da Lincoln e seguito da due negri Vestiti di nero e di giallo, che attraversarono l’angolo più lontano dell’atrio, e si diressero obliquamente verso una seconda parete che era stata sollevata e aperta. — Ostrog! — chiamò Graham, e, al suono della Voce di lui, la picqola truppa si fermò maravigliata. Ostrog disse qualche parola a Lincoln e si avanzò solo. Graham fu il priino a parlare: egli aveva preso un tono elevato eidittatorio. — ■ Che bosa ho saputo mai? — dimandò. — Voi conducete dei negri qui per mantenere l’ordine pubblico? ■— Non è nemmen troppo presto! — rispose Ostrog. — Questa turba fannuilona, sfugge sempre più alla nostra direzione, dopo la rivolta. Io non dubitavo mai che,... — Allora questi maledetti rteg’ri sono per la strada? ■— Sì. In ogni caso voi avete veduto il popolo fuori.... -— E che cosa c’ò di strano? Ma, dopo quello che aVevamiO’ convenuto.... voi avete preso troppa padronanza, Ostrog. Ostrog non rispose nulla, ma si avvicinò al suo interlocutorei. — Io non voglio che quei negri vengajip fin qui, — ^dichiarò Graham- — H Maestro sono io ed èssi non Verranno. Ostrog lanciò un’occhiata su Lincoln che si avvicinò ad essi improvvisamente, col suo variopinto seguito alle calcagna, V, • — E perchè no? — do-mandò Ostrog. — Fra i bianchi, l’ordine deve essere mantenuto dai bianchi. Del resto....