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3o8. QUANDO IL DORMENTE SI SVEGLIERÀ Consiglio, erano stati riparati e s’intrecciavano per l’aria, in una nuova mole di costruzione, che sovraccarica di argani e di macchine in attività, si proiettava a sinistra del hianco edifizio. Le strade mobili che attraversavano’ quello spazio, erano state ristabilite e correvano su una certa distanza, a cielo aperto. Erano le st-essé strade che Graham aVeva veduto dal piccolo balcone poco tempo dopo ’il suo risveglio, appena nove giorni fa, e la sala in cui aveva dormito era situata dall’altra parte in cui erano ammassate infonmi e gigantesche rovine. Era già alto il giorno, e il sble splendeva; le piattaforme rapide arrivavano continuamente ricoperte di persone che aumentavano sempre più e che si affollavano sugli avanzi e sulla confusione di ’ quelle rovine. L’aria era piena di grida e la folla si accalcava e ondeggiava verso l’edificio centrale. In generale, quella masisa rumorosa si componeva di bande informi, ma qua e là Graham pioteVa constatare che stava per stabilirsi una grossolana disciplina. E tutte le voci, in quel caos ripetevano l’oridiniéù ’— AUe vostre sezioni, alle vostre sezioni I Quindi Graham e Asano furon trasportati in un atrio che Graham riconobbe per l’anticamera della sala di Atlante vicino alla galleria che parecchi giorni prima aveva percorso insieme ad Howard, per recarsi aUa presenza del Consiglio, oggi capitolato. La sala era vuota; vi erano soltanto due impiegati che sembrarono completamente stupiti riconoscendloi il Dormente neU’uomo chie era sceso dal sedile del canapo. — Dov’è Elena Wotton? — domando. — DoV’è? •5 Essi lo ignoravano. ■— AUora, dov’è Ostrog? Bisogna che lo veda su