Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
Tre giornate 241 — Qui, o parecchi piani di sopra, — poteva dire, — io facevo colazione con Una costoletta, durante i miei anni d’Università; più lontano vi era la stazione e la perpetua caccia ai treni, neU’ingomhro degli scarichi. Quante volte ho aspettato là, con la mia valigia in mano guardando il cielo a traverso la foresta dei segnali non imimaginando davvero che un giorno passeggerei a cento metri d’altezza nelFaria’; e ora in quel cielo che era un tempo un baldacchino di grigio fumo io mi libro in un aeropilo. Per tre giorni Graham fu così occupato da simili distrazioni che i vasti e progressivi movimenti politici non attirarono che una piccola parte della sua attenzione. Quelli che lo circondavano inon gli dicevàno quasi nulla. Ogni giorno Veniva OstroigI, il Grande conduttore, il Gran Visir, il Podestà di Palazzo, a riferire in termini vaghi la stabilità tranquilla e sicura del regno del Maestro-, dei leggeri turbam-enti «ben presto calmati in tale città», una ribellione di poca importanza in un’altra. II canto della rivolta sociale non giungeva agli orecchi di Graham; non s-apeVa che le strofe di questo canto erano state proscritte nei confini della città e le grandi emozioni provate •durante la visita al posto di guardia si dissipavano! Ma nella seconda e nella terza di queste giornate, a dispetto della sua simpatia per la figlia del direttore dei Porcili, o forse per causa dei pensieri che la conversazione con lei aveva suscitato, il ricordo di Elena Wotton, l’enigmatica fanciulla che gli aveva parlato in modo sì strano alla fine della riunione, non lo abbandonò suo malgrado. L’impressione ch’ella gli aveva lasciato era vivissima, quantunque le incessanti sorprese delle nuove circoWblls, Quando il DornienU si frveglierà, 16