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Tre gion aie 289 dei ricordi permanenti. Se quiaIcu[no esitava a rammentarsi un nome,- una serie di numeri, un canto o un discorso-, ricorreva a tale procedimento, e -nello stesso tempo alcuni ricordi potevano essere cancellati, delle abitudini perdute, delle passioni, soffocate. Questa specie di chirurgia psichica era infatti diventata d’uso generale’"’ e"p-è?‘Tnèzzo di essa si dimenticavano indegnità, bassezze, umiliazioni; le vedove innamorate riuscivano ad obliare l’effige dei loro antichi sposi, gli amanti contrastati potevano liberarsi dalla loro schiavitù’. Era impossibile, qualche volta, d’innesitare i desideri, e la trasmissione del pensiero n-o-n era pncora sistemata. Gli psicologici rendevano sensibili le loro esposizioni per mezzo di esperienze mnemotecniche meravigliose, di cui alcuni pallidi fanciulli, vestiti di turchino, erano i soggetti. Graham, com-e la maggior parte delle persone del suo tempo, diffidava degli ipnotizzatori, che avrebbero potuto liberare l’anima sua da tante penose preoccupazioni. E nonostante tutte le assicurazioni di Lincoln, ©gli rimaneva fedele alla vecchia teoria, giusta la quale la sottomissione al sonno ipnotico rappresentava l’abdicazione della personalità e della volontà. Al banchetto delle esperienze che cominciava, egli aveva la ferma intenzione di non perder la testa e di restare interamente padrone di sè stesso. L’indomani e altri due giorni ancora, Graham s’occupò d’un tal genere di studi, concedendo pure parecchie ore al delizioso piacere di viaggiare nell’aria; il terzo giorno egli s’inalzò al disopra della Francia centrale, in vista delle nevi alpine. Questi vigorosi esercizi gli procurarono un sonno’ calmo, e la triste