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18 | quando il dormente si sveglierà |
beramente vissuto in quel tempo, — ho cambiato il piano della mia esistenza: mi sono ammogliato, mi son formato una famiglia. Mio figlio maggiore.... (ero così lontano dal pensare alla paternità), mio figlio maggiore è suddito americano e sta per finire l’ultimo anno di Università a Harward. I miei capelli cominciano a imbiancare mentre quest’uomo non è invecchiato di un sol giorno, nè è più saggio di quello che non fossi io stesso a quell’epoca. È veramente incredibile.
— E anch’io ho vissuto, — replicò Warming rivolgendosi al suo loquace compagno. — Giuócavo al cricket con lui quando non ero che un adolescente.... Egli par sempre un giovanotto.... Forse è un po’ ingiallito, ma è rimasto giovane....
— Poi, abbiamo avuto la guerra, — riprese Isbister.
— Dal principio alla fine.
— Ho sentito dire, — continuò Isbister dono una pausa, — che egli possedeva qualche cosa.
— Infatti, — rispose Warming sforzandosi di tossire.
— Infatti sono io incaricato di amministrare il suo patrimonio.
— Ah!
Isbister pensava: dopo un istante di esitazione ribattè:
— Il suo mantenimento qui non è certo costoso...., il suo capitale avrà fruttato.... si sarà accumulato?
— Precisamente. Egli si sveglierà (se pure si sveglierà), in una condizione migliore di quella nella quale si è addormentato.
— È in forza della grande abitudine che ho negli affari che mi è venuta in mente quest’idea. Infatti ho pensato tante volte che, commercialmente par-