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La catalessi 17


versi alla luce pallida e tremolante di due candele che facevano danzare le ombre. Il piccolo dottore, così nervoso, si dava un’aria d’importanza, mentre l’ammalato trasaliva e si contorceva con delle contorsioni così poco naturali. Mi pareva di sognare.

Vi fu una pausa.

— Che letargo straordinario! — disse Warming.

— È una specie di assenza completa. Il corpo è là, inerte, non morto e nonostante non vivo. È come una specie di posto vacante su cui qualcuno abbia scritto «Posto preso». Nessuna sensibilità, nessuna digestione, nessun battito di cuore, non un palpito, non un soffio. Davanti a questo essere, io non provo l’impressione di trovarmi davanti ad un uomo. In un senso egli è più morto d’un morto, poichè i medici affermano che anche i capelli hanno cessato di crescere. Ora, nella vera morte i capelli continuano a crescere.

— Lo so, — rispose Warming con una passeggiera tristezza.

Di nuovo appoggiarono la faccia contro il vetro. Graham era realmente in uno stato strano, nella fase molle della catalessi, ma di una catalessi senza esempio nella storia della medicina. Si erano già veduti alcuni casi catalettici durare fino a dieci o dodici mesi, ma in capo, a un tal periodo di tempo i pazienti o erano morti o si erano risvegliati e talvolta il risveglio aveva preceduto la morte subitanea. Isbister esaminava le tracce lasciate dalle infezioni di nutrizione a cui procedevano i medici, unico mezzo per ritardare la catastrofe, e colla mano le indicava a Warming che si sforzava di non vederle.

— E nel tempo che egli giaceva qui, — raccontò Isbister pensando alla propria felicità per aver li-

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