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218 | quando il dormente si sveglierà |
Questa parte di Londra era in generale la più frequentata
di tutte con un non so che della facile e
voluttuosa allegria dei porti di mare o delle città
termali. E poco lontano di là, per quelli a cui una
escursione nell’aria era causa di seri pensieri, vi erano
i quartieri religiosi con attraenti cappelle votive, alle
quali faceva concorrenza un gran numero di bellissimi
stabilimenti medicali che fornivano le droghe sostanziose
necessarie in un viaggio.
A differenti livelli, attraverso l’insieme delle camere e dei corridoi di sopra, univasi alle grandi strade movibili della città, un sistema complesso di passaggi speciali, d’ascensori e di carri onde permettere lo scambio dei viaggiatori e dei bagagli di piattaforma in piattaforma. E la qualità speciale dell’architettura di questo quartiere, era la solidità un po’ ostentata dei pilastri e dei travicelli metallici, che dappertutto interrompevano la prospettiva cerchiando i vestiboli e i passaggi, incalzandosi e intrecciandosi per sostenere il peso delle piattaforme e il grave urto degli aeropiani.
Graham, accompagnato da Asano, suo dignitario giapponese, si recò a quegli imbarcaderi passando dalle strade pubbliche: Lincoln era stato chiamato da Ostrog per alcuni affari dell’amministrazione. Una scorta di vigorosi agenti della polizia dei Motori a vento, aspettava il maestro, fuori degli Uffici, per aprirgli un passaggio sulle vie mobili superiori.
Nessuno aspettava la sua visita, pur tuttavia una folla abbastanza numerosa accorse e lo accompagnò fino al luogo dove doveva fermarsi; mentre egli camminava sentiva il suo nome pronunziato a voce alta dal popolo e vide uscire dalle scale della strada centrale