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L'Aeropilo 215

posti orizzontali, e all’indietro una grossa elice aerea; dall’altra, l’aeropilo più leggero.

Gli aeropiani non volavano con sicurezza che con un vento calmo e moderato, e le tempeste improvvise, i bruschi cambiamenti dell’atmosfera che ora si potevano prevedere in modo preciso, li rendevano inutilizzabili per ogni fine pratico.

Si costruivano di dimensioni enormi, la loro larghezza ordinaria era di seicento piedi e più, e la loro lunghezza totale di mille piedi; essi non servivano che per il trasporto dei viaggiatori. Il vagone che si dondolava al disotto, all’estremità di leggeri legacci, era lungo da cento a centocinquanta piedi, e sospeso in maniera da ridurre al minimo la vibrazione complessa che produceva un vento anche moderato; e, per la stessa ragione i piccoli sedili, nell’interno del vagone, giacchè ogni passeggero restava seduto durante il viaggio, mantenevano una grande libertà di movimento. La vibrazione dell’apparecchio non era possibile che per mezzo di un carro gigantesco, posto sulla ruota d’una piattaforma costruita appositamente. Graham aveva veduto benissimo dal suo posto di sentinella quelle vaste piattaforme, le piattaforme volanti; che erano sei arene immense, ciascuna delle quali provviste di un gigantesco «carro portatile». La scelta del luogo della discesa era ugualmente circoscritta, essendo necessaria una superficie assolutamente piana per toccar terra con sicurezza. Tolti i danni che avrebbe prodotto la discesa di questo grande inviluppo di vele e di metallo, e l’impossibilità di sgombrare subito, l’urto sopra una superficie irregolare, come il fianco selvoso d’una collina, sarebbe bastato per forare o danneggiare la carcassa, fracassare la mem-