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16 | quando il dormente si sveglierà |
fiamma di Westminster e la disputa che ebbi col mio vetturino a Chelsea.
— Era il gran Giubileo, — precisò Warming, — il secondo Giubileo.
— Oh! sì, per il vero Giubileo, quello cinquantenario, ero ancora un bambino.... a Wookey..... e non vidi nulla.... Ma quanto ci fece soffrire il nostro ammalato! La mia padrona di casa non voleva tenerlo affatto in casa sua.... non voleva che restasse là.... Egli aveva una faccia così ridicola nella sua rigidità! Bisognò metterlo sopra una sedia e portarlo in quel modo fino all’albergo. E il dottore di Boscastle... non quello d’ora, il suo predecessore, non si distaccò mai da lui, fino alle due della mattina, insieme a me e al proprietario dell’albergo che non spense punto i lumi e offrì tutto ciò che poteva occorrere.
— Dapprima fu una crisi di catalessi, non è vero?
— Era di una rigidità straordinaria. Se gli piegavano un braccio o una gamba, rimaneva così; avreste potuto metterlo dritto, colla testa in giù, che non si sarebbe mosso. Non ho mai veduto una rigidità simile. È evidente che là, — e accennò quel corpo disteso, — là, è tutto un altro. E sicuramente il piccolo dottore.... come si chiamava?
— Smithers?
— Smithers, va bene.... sbagliò completamente nel volerlo far tornare in sè troppo presto: almeno tutti la pensavano cosi; quante ne avrà tentate! Brrr.... mostarda, tabacco, punture.... e perfino una di quelle orribile cose.... una dinamo.
— Dei rocchetti d’induzione.
— Sì! Se aveste veduto come si gonfiavano e si torcevano i suoi muscoli; egli si agitava per tutti i