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178 | quando il dormente si sveglierà |
delle pallide linee partivano in tre differenti direzioni: erano le strade, screziate di mobili punti grigi. Il dignitario preposto al suo servizio, gli spigò che tali strade erano formate da due superfici che pendevano dolcemente, di una larghezza di cento metri, e che ognuna di esse era riservata al trasporto in una stessa direzione. Il suolo di queste nuove vie, consisteva in una sostanza artificiale denominata eadhamite, somigliante, a quanto potè congetturare, a del vetro opaco e duro. Lungo tali strade era un movimento strano e furioso di stretti veicoli dalle ruote di gomma grandi ruote uniche; veicoli a due e a quattro ruote filavano con una velocità da uno a dieci chilometri al minuto. Le strade ferrate erano scomparse: rimaneva qua e là qualche buco, qualche fosso che mostrava vecchie rotaie arrugginite che formavano talvolta l’ossatura delle strade eadhamitate. Alla prima occasione egli decise di andar a visitar quelle strade, ma ciò non avrebbe avuto luogo che dopo’ la corsa sul bastimento volante su cui stava per salpare.
Altre novità che colpirono la sua attenzione, furono le grandi flotte di palloni e di réclames cervi volanti che si perdevano in prospettive irregolari a settentrione e a’ mezzogiorno lungo il percorso degli aeronati. Da nessuna parte si vedevano gli aeropiani poichè il loro servizio era cessato: solo, macchia impercettibile che si librava ad un’altezza prodigiosa, nel lontano cielo azzurro, un aeropilo descriveva larghi cerchi sopra le colline.
Una delle cose che Graham aveva già imparato e che trovava molto difficile a concepire, era che quasi tutte le piccole città e quasi tutti i villaggi erano scomparsi. Soltanto qua e là, secondo quello che potè