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164 quando il dormente si sveglierà


— Voi sarete obbligato di rivolger loro alcune parole, — riprese Ostrog. — Non un’arringa, come dite voi, e nemmeno un discorso, ma ciò che noi denominiamo un «dire», niente altro che una frase; sei o sette parole.... qualche cosa di preciso.... per esempio: «Io mi sono svegliato e il mio cuore è con voi».

Ecco ciò che vuole il popolo.

— Niente altro che questo? — domandò Graham.

— «Io mi sono svegliato, e il mio cuore è con voi». Quindi v’inchinerete regalmente. Ma prima di tutto, bisogna che abbiate un mantello nero, poiché il nero è il vostro colore.... Ciò non v’importa, è vero? Finalmente tutti si disperderanno e torneranno alle loro case.

Graham esitava.

— Sono nelle vostre mani, — disse.

Ostrog era visibilmente di quel parere: e dopo aver riflettuto si voltò dalla parte della tenda e dette ordini brevi a servitori invisibili. Quasi immediatamente fu portato un mantello nero, uguale a quello che Graham aveva indossato al teatro) e mentre egli se lo gettava sulle spalle si udì nella camera adiacente il tintinnio acutissimo di una campana. Ostrog si voltò con aria interrogativa verso un domestico, quindi, improvvisamente parve cambiar di pensiero, sollevò la tenda e sparì.

Per un momento Graham rimase solo col servitore, pieno di curiosità deferente, mentre Ostrog si allontanava. AI di fuori si udiva un lieve scambio di domande e di risposte, e dei passi affrettati. Di nuovo la tenda si sollevò per far passare Ostrog sulla cui grossa faccia si leggeva un’eccitazione straordinaria. Con un salto attraversò la stanza; prese un piccolo