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Ostrog 163

gridando e dappertutto vogliono vedervi; a Parigi, a New York, a Chicago, a Denver, a Capri.... Migliaia di città si son sollevate, tumultuose, irresolute, ed esigono di vedervi. Da tanti anni si va gridando che è necessario risvegliarvi, ed ora, che ciò è un fatto compiuto, rifiutano di crederlo.

— Ma, pur nonostante.... io non posso! andare....

Ostrog rispose dall’altra parte della sala, e sul disco ovale il quadro impallidì e poi svanì del tutto, mentre la luce invadeva di nuovo, improvvisamente, quella stanza.

— Noi abbiamo il «cinetotelefotografo;», — disse. — Dal mondo intero, e simultaneamente, miriadi e miriadi di persone addensate e immobili in oscuri anfiteatri, vedranno voi salutare, salutare il popolo.... e udrete le loro grida che rinforzeranno le grida del vostro uditorio immediato.... V’ha un mezzo ottico da noi usato, — continuò Ostrog, — un metodo di cui si servono le mime, gli acrobati e le ballerine. Ciò vi sembra affatto nuovo, non è vero? Voi rimarrete avvolto in una vivida luce ma non sarete veduto, soltanto un’immagine della vostra persona sarà proiettata su un parafuoco di modo che là un individuo lontano situato nella galleria più distante, potrà, se vuole, contare le vostre ciglia.

Graham lanciò disperatamente una delle domande che da tanto tempo gli saltavano in mente.

— Qual’è la popolazione della città? — chiese ad Ostrog.

— Ventotto miriadi.

— Come?

— Più di trenta milioni.

Tal cifra oltrepassava l’immaginazione di Graham.