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148 | quando il dormente si sveglierà |
role giungendo all’orecchio di Graham, attirarono la sua attenzione ed egli si chiese se tutti quegli esseri parlassero la stessa lingua: pareva che quelle frasi fossero pronunziate in una specie di gergo, in un negro bastardo, ed erano frasi tronche, sfigurate e confuse. Egli non osava fermar la gente per chiedere spiegazioni: l’impressione che il popolo produceva su di lui si opponeva alle idee che si era fatto prima ancora che cominciasse’ la lotta e confermava la fiducia che il vecchio aveva in Ostrog.
Egli non giunse che molto lentamente a capire quanto quei matti si rallegrassero della disfatta del Consiglio, e quanto quel Consiglio che l’aveva perseguitato con tanta ostinazione e con tanto- vigore, fosse insomma il più debole fra i due partiti in lotta. Se le cose stavano così, quali conseguenze dovrebbe egli subire? Con una certa esitazione egli rivolgeva a sè stesso parecchie domande fondamentali e una Volta deviò dalla propria strada, per seguire un omettino grasso e tondo, dall’aspetto simpatico, allo scopo di rivolgergli la parola, ma non ne ebbe il coraggio. Alla fine gli venne in mente di informarsi sulla strada che conduceva agli uffici dei «Motori a vento» sebbene non sapesse che cosa fossero tali motori. Alla Sua prima, domanda gli fu risposto di seguitare la strada verso Westminster: alla seconda gli fu indicato una scorciatoia fatta proprio per smarrirsi. Finalmente gli fu consigliato di lasciare quelle strade nelle quali si era fino ancora inoltrato, non conoscendo altre vie Idi comunicazione, e di prendere, scendendo dalle scale centrali una via trasversale, immersa nell’oscurità. In quel tempo gli capitarono alcune piccole avventure: prima di tutto l’incontro ambiguo di un essere che