Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
Il vecchio che sa tutto | 145 |
E dovè ripeterlo, dopo di che tutti e due restarono silenziosi.
— Ecco ciò che non dovreste dire, scusate, perchè potrebbe cagionarvi delle noie per il tempo che corre, — replicò alla fine il Vecchio.
Graham alquanto imbarazzato, affermò ancora che egli era il Dormente.
— Io vi dico che sono il Dormente. Sono degli anni e anni che mi addormentai in un villaggio fabbricato di pietre al tempo in cui ci erano delle siepi, dei villaggi, e degli alberghi e che tutta la campagna era divisa in piccole porzioni, cioè in piccoli campi. Non avete mai sentito parlare di quei tempi? E sono io, quello che voi vedete e che mi sono risvegliato quattro giorni fa.
— Quattro giorni! Il Dormente! Ma essi l’hanno il Dormente; l’hanno e non lo vogliono- lasciar andare. Che storie! Per tanto abbiam parlato assai ragionevolmente fino ad ora.... Vedo come se ci fossi; Lincoln come guardiano dietro a lui; e non lo lascieranno andar solo! Si può esser sicuri di questo. Ma siete un bel tipo, un bel capo ameno, e capisco ora perchè smozzicate le parole in una maniera Così curiosa ma.... — s’arrestò tutto ad un tratto e Graham potè distinguere il suo gesto, — come se Ostrog fosse uomo da lasciare il Dormente correre per le strade solo> No. non si può venire a raccontarmi questo; come se io credessi.... Dove volete arrivare? Vediamo.... noi parlavamo del Dormente.
Graham si alzò.
— Ascoltate, — gli disse francamente. — Io sono il Dormente.
— Voi siete imo strano burlone, — sogghignò il