Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
Insonnia | 9 |
L’uomo senza sonno, si stropicciò gli occhi col dorso della mano chiusa.
Isbister continuò a parlare per qualche minuto ancora, poi, tutto ad un tratto fu colpito da un’idea.
— Venite fino in camera mia, — intimò; — là tenterete di fumare ed io vi mostrerò qualche bozzetto che rappresenta Blackapit se la pittura v’interessa.
L’altro obbedì e discesero insieme. Più volte Isbister s’accorse che l’altro esitava e che i suoi movimenti erano lenti e titubanti.
— Entriamo in casa mia, — disse il pittore, — tenterete di fumare una sigaretta e di bere dell’alcool che vi farà bene. Ne prendete mai?
Lo straniero si fermò alla porta del giardino: pareva che non si rendesse più conto delle sue azioni.
— Non bevo, — rispose lentamente, inoltrandosi nel viale del giardino: poi, dopo un momento, ripetè con aria distratta: — No, non bevo. Tutto gira.... gira gira.... gi....
Giunto sulla soglia inciampò ed entrò nell’appartamento come uno che non vedesse nulla: quindi si sedette, o meglio, si lasciò cadere pesantemente sopra una comoda poltrona. Colla fronte tra le mani, il corpo reclinato in avanti, rimase immobile: ma poco dopo, un suono inarticolato gli sfuggì dalle labbra. Isbister andava e veniva per la stanza, colla nervosità di un ospite inesperto facendo qualche piccola osservazione che non chiedeva risposta: quindi attraversò la camera per prendere la sua cartella da disegno, la pose sulla tavola.... guardò l’orologio.
— Non so se vi farà piacere di cenare con me, — disse tenendo una sigaretta in mano mentre l’idea di