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Capitolo X.

La battaglia nelle tenebre.

Egli non era più nell’Anfiteatro; seguiva una galleria dominante a picco una delle grandi strade dalle piattaforme movibili che attraversavano la città. Davanti e dietro a lui camminavano le sue guardie. Tutta l’estensione concava delle strade mobili al disotto non era che una massa compatta di popolo che’ marciava cadenzatamente urlando, agitando mani e armi, formando in massa un’estesa prospettiva, acclamando appena che Graham e la sua scorta apparivano in vista, acclamando mentre essi sfilavano, acclamando ancora quando sparivano, fino a che i globi della luce elettrica prolungandosi in interminabili file andassero confondersi con il brulichio delle teste nude. E sempre la stessa cadenza, rrrran.... rrrran.... rrrran....

Il canto saliva ora verso Graham come un muggito rauco e strepitoso, il quale non sosteneva più la musica, e lo scalpiccio regolare della folla in marcia, rrrran.... rrrran.... rrrran.... si mescolava con lo strepito assordante di quella folla di persone indisciplinate che si sparpagliava lungo le strade superiori.

Tutto ad un tratto un contrasto lo colpi. Gli edifici della parte opposta sembravano abbandonati; i cavi