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Il popolo è in marcia 113

Strana e indescrivibile assemblea! Mentre il largo torrente scorreva innanzi a lui verso destra, altre bande giungevano dalle lontane altezze del vestibolo, prendendo il posto di quelle che andavano in un andirivieni continuo, incessante.... rrrran.... rrrran....

L’eco potente degli archi e dei passaggi rinforzavano e complicavano l’unisono di quel canto. Uomini e donne si confondevano nelle file, rrrran.... rrrran.... rrrran.... rrrran.... E sempre lo stesso rumore dei piedi che segnavan il tempo.... rrrran.... rrrran.... rrrran.... rrrran.... Sembrava che il mondo intero fosse in movimento.... rrrran.... rrrran.... E nel suo cervello risuonava soltanto l’eco di quel rumore regolare....

Gli abiti di quelle persone si allontanavano in un ondeggiar continuo senza che quella marea incalzante di facce che cresceva sempre più giungesse a scomparire.

Rrrran.... rrrran.... rrrran.... Ad un cenno di Lincoln egli si voltò verso il passaggio, accordando inconsciamente il suo passo a quel ritmo, sapendo appena quali movimenti egli facesse, trascinato dalla musica di quel tumulto. La folla, i gesti e il canto, tutto andava in quella direzione. Onde di popolo si spingevano in basso fino a che le facce rivolte verso di lui non fossero al disotto del livello de’ suoi piedi: e capì che gli facevano posto, che tutto un seguito di guardie lo circondava in un corteggio di onore con Lincoln alla destra. Nuovi venuti aumenta van continuamente quella scorta impedendogli la vista della folla verso sinistra. Dinanzi a lui oscillavano le spalle nere delle guardie, tre per tre: il corteggio percorse una specie di ponticello e passò sopra all’arcata, mentre al di sotto il il