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112 | quando il dormente si sveglierà |
di dover gridare: «Avanti!» La sua bocca proferì inoltre eroiche parole che non furono udite: agitò ancora il braccio, e stendendo la mano dalla parte del passaggio, gridò ancora: «Avanti!» Il popolo non batteva più il tempo.... era partito.... in marcia.... rrrran.... rrrran.... rrrran.... rrrran.... Quell’esercito era composto di uomini robusti, di Vecchi, di giovanotti, di donne dalle braccia nude e dagli abiti amplissimi, di fanciulle, — uomini e donne del nuovo secolo. — Ricche acconciature e cenciosi vestiti si agitavano insieme nella folla, in mezzo al colore predominante: l’azzurro.
Una bandiera nera mostruosa si avanzava a destra. Quindi egli scòrse un negro vestito di azzurro, una donna avvizzita, vestita di giallo: e finalmente un gruppo di uomini dall’alta statura, dai capelli biondi, dal volto pallido, anch’essi in abito azzurro, passò tragicamente dinanzi a lui. V’eran pure due Chinesi. Un giovanotto alto, dalla pallida carnagione, dai capelli neri, dagli occhi lucenti, bianco dalla testa a’ piedi, si arrampicò sulla piattaforma, proclamò la propria devozione, raggiunse con un salto i suoi compagni e si allontanò voltandosi indietro. Teste, spalle, mani stringenti le armi, tutto ciò ondulava nel ritmo della marcia.
Dei volti si isolarono nella confusione; degli occhi s’incontrarono ne’ suoi, quindi sparirono: degli uomini si rivolgevano a lui con dei gesti, urlando cose personali che non udiva. La maggior parte delle facce erano rosse, ma molte avevano un colore livido. Là regnava sovrano il morbo: infatti più di una | mano che si stendeva dinanzi a lui, era scarna e magra. Erano quelli gli uomini del nuovo secolo?