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Insonnia | 5 |
eleva e si riabbassa, dove trema quel sottile filo d’acqua. Almeno laggiù lo troverò.... il sonno!
— Ciò non è ragionevole, — esclamò Isbister, spaventato da quelle tristi parole. — È preferibile che prendiate dei sonniferi.
— Laggiù almeno troverò il sonno, — ripetè lo sconosciuto senza intendere.
Isbister lo guardò chiedendo in quel momento a sè stesso se qualche misterioso decreto non li avesse posti in presenza l’uno dell’altro, in quel luogo, in quell’ora.
— Del resto non è una cosa certa, — fece egli. — Nella baia di Lulworth esiste una rupe scoscesa come questa.... almeno ugualmente alta.... Una bambina vi precipitò fin in fondo.... e vive ancora.... anzi sta veramente bene.
— Ma quelle rocce!
— Vi trovereste assai male specialmente la notte, quando un lungo tremito farà battere le vostre ossa spezzate, e tutte infangate dall’acqua gelata. Che ne dite?
I loro sguardi s’incontrarono.
— Sono desolato di distruggere il vostro ideale, — continuò Isbister, orgoglioso delle sue frasi disinvolte.
— Ma un suicidio dall’alto di questo scoglio.... di qualsiasi altro scoglio.... no, in verità, ve lo dico da artista (e qui si mise a ridere), sarebbe a parer mio un procedere da dilettanti.
— Ma, l’altra alternativa? — esclamò l’uomo senza sonno con accento disperato. — Chi dunque non finirebbe per non ragionar più quando dopo tante notti....
— Avete percorso tutta la costa.... solo?
— Si.... solo!