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100 quando il dormente si sveglierà


brava di passare di minuto in minuto, col freddo e coll’umidità, a traverso innumerevoli fasi di miseria, di esaurimento. In capo a un minuto non si sentì più nè mani nè piedi: il canale discendeva. Allora si accorse di essere a poca distanza dalla cima di alcuni edifizi. Sopra di loro si elevavano, delle file di forme bianche, fantastiche, simili a spettri di finestre dalle gelosie abbassate. Così arrivarono all’estremità di una corda fissata sopra una delle finestre bianche, corda oscuramente visibile e cadente in un’ombra impenetrabile. Ad un tratto la mano di Graham incontrò quella della sua guida.

— Non ci muoviamo, — mormorò l’altro a bassa voce.

Graham alzò gli occhi trasalendo e vide sopra la sua testa le enormi ali della macchina volante che scivolavano lentamente e senza rumore a traverso la grande striscia di cielo di un azzurro grigiastro tempestato di neve. Quasi subito tutto sparì.

— Non vi muovete, vi dico: essi girano attorno.

Ambedue, rimasero immobili un momento, quindi il compagno di Graham si alzò, e tenendo il braccio verso le estremità della corda, cominciò a manipolare un mucchio indistinto di carrucole e di funi.

— Che cosa vuol dir ciò? — domandò Graham.

Un debole grido fu la sola risposta che n’ebbe: l’uomo si teneva aggrappato alla parete: Graham spalancando gli occhi scorse confusamente il volto del suo compagno che osservava con attenzione la lunga striscia di cielo, e seguendo la direzione, del suo sguardo potè distinguere in lontananza la macchina volante appena visibile. Poi notò che le ali puntate verso di essi si sviluppavano dalle due parti, e che ad ogni