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fronte, e perdete coraggiosamente un mondano diadema per meritarvene uno incorruttibile... via, signore, godo in vedervi oppresso da tanto affanno... deh! ritorniamo alla principessa; ella non sa le vostre ingiuriose intenzioni, ed io alla sua presenza altro non ho detto se non quanto bastava per farmi intendere da voi solo: avete ben veduto con qual modesta pazienza e con qual tenera docilità ella ha udito, o finto non udire ciò che poteva farle sospettare, esser voi delinquente verso la medesima: son certo ch’ella non vede il momento di stringervi al seno, ed assicurarvi del suo costantissimo affetto.” “Padre,” rispose il prencipe, “voi siete in errore sul motivo del mio presente cordoglio; io rispetto le virtù d’Ippolita, la credo una santa donna, e bramerei per la salvezza dell’anima mia, poterci il nostro vincolo coniugale tenere stretti più lungamente... ma, oimè! voi non sapete il principal motivo della mia presente afflizione: io ho da qualche tempo indietro degli scru-