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mento, ed io andrò a ritirarmi nella mia cappella a pregar la beatissima Vergine d’ispirarvi e d’assistervi co’ suoi santi consiglj, e di far rinascere la smarrita pace nell’animo del mio benigno signore e consorte.” “Oh! che anima buona!” disse il religioso; quindi rivolto al prencipe: “Altezza,” continuò, “sono a’ vostri comandi.”


Manfredi passò alle sue stanze accompagnato dal P. Girolamo cui, là giunti, parlò in questa guisa: “Io m’accorgo, avervi Isabella informato delle mie intenzioni; dunque ascoltatemi ed obbedite. Tutte le più urgenti ragioni di stato; la salvezza mia e del mio popolo richiedono ch’io abbia un figlio maschio; invano posso aspettarlo dalla mia consorte, e perciò ho scelta a tal effetto Isabella; dovete adunque ricondurmela, e fare anche di più: essendo voi confessore d’Ippolita, avete gran potere sul di lei spirito; io conosco, esser ella una donna senza macchia; e siccome l’anima sua, già ri-