come suoi genitori; porge fervorose preghiere al cielo perchè, non sia mai interrotta la loro coniugale unione e felicità”... Qui Manfredi cangiò in volto colore, ed il religioso proseguì: “ma siccome non le è permesso d’unirsi con loro in parentela, così le prega quanto più sa svisceratamente, di prestarle il consenso per rimaner chiusa in luogo sacro, sinchè o abbia ulteriori nuove di suo padre, o certezza della di lui morte, onde, restata così in libertà, possa col consiglio ed approvazione de’ di lei tutori, disporre di se medesima, legandosi in vincolo maritale competente al proprio stato.” “Io non darò mai questo consenso,” disse il prencipe, ed anzi esigo che se ne torni immediatamente al mio palazzo, perchè, dovendone io solo dar conto a’ suoi tutori, non voglio soffrire che resti in altre mani.” “Vostr’Altezza però,” disse il padre, “si compiacerà ricordarsi che coteste mani non potrebbero molto a lungo difenderla.” “Non ho bisogno di precettori,” soggiunse