cipe, “che ho ascoltato entrando nel sotterraneo?” “D’una porta,” rispose il contadino.
“Ciò l’ho inteso anch’io,” disse con
impazienza Manfredi, “ma qual porta è stata?” “Io non son pratico del vostro palazzo;” replicò il giovanetto, “poichè questa
è la prima volta che ci vengo, e questa è la
sola interna parte di esso, ove io sia mai entrato,
eccetto oggi, quando mi avete veduto nel cortile.” “Ma io ti replico,” dissegli
Manfredi, volendo sapere se il giovine avea
scoperto il passaggio per la botola, “che il
rumore è venuto da quà, ed i miei servi parimente
lo hanno sentito”... “Altezza sì,”
interruppe uno di loro, secondandolo, “è
stata sicuramente la botola; di lì costui voleva
fuggire.” “Chetati scimunito,” riprese
il prencipe in collera,” s’egli voleva
fuggire, come pensar puoi, che dovesse
venir di quì? Voglio intendere dalla sua propria
bocca qual rumore è stato quello;”
e rivoltosi al villanello: “dimmi,” soggiunse, “la verità, poichè l’esser sincero è per