gheran la tua fuga colla lor vita.” “La
mia povertà,” riprese il contadino tranquillamente,
“potrà discolparle abbastanza;
quantunque ministre dell’ira d’un tiranno,
vi son tuttavolta fedeli, ed anche troppo obbedienti in eseguire gli ordini da voi dati
ingiustamente.” “Come!” disse il prencipe,
“e sei tu così temerario da provocare
la mia vendetta! ma i tormenti che ti farò
provare ti sforzeranno a non celarmi la verità:
parla; io voglio sapere quali sono i
tuoi complici.” “Ecco là il mio complice;”
riprese il giovine sorridendo, ed accennò
col dito l’apertura della volta. Manfredi
ordinò a’ suoi d’alzar le torce, ed osservò,
avere un lato dell’elmo sfondato il pavimento
del cortile, probabilmente allorchè i
servitori, sollevatolo per porvi sotto il contadino,
lo avean lasciato ricadere; ed argumentando
che fosse da quella parte venuto,
gli disse: “di là sei sceso?” “Di là
appunto,” rispose il giovine. “Ma qual
rumore è stato quello,” soggiunse il pren-