Pagina:Walpole - Il castello di Otranto, 1795.djvu/46


33

questo castello, nè ho più oltre di voi bisogno, perciocchè fra pochi momenti sarò in salvo dal furor di Manfredi; ditemi solamente a chi devo esser di tanto obbligata”... “Io non voglio per certo abbandonarvi,” rispose allora l’incognito, “sinchè non vi abbia posta in sicuro; nè mi crediate già, o principessa, più generoso di quel che sono in effetto: quantunque voi siate ora il mio primo pensiero”... Quì fu interrotto da un improvviso mormorio di voci le quali parevano avvicinarsi a quella parte, e di là a poco inteser distintamente queste parole: “non mi parlate di magie, vi dico; ella dev’essere nel castello, e saprò trovarla ad onta degl’incantesimi”... “Cielo!” gridò Isabella, “questa è la voce di Manfredi! fate presto, altrimenti siamo perduti; andiamo, e quando sarete sceso, richiudete la ribalta.” Così dicendo, ella precipitosamente discese, e l’incognito che aveva tenuta sospesa la ribalta, volendo affrettarsi a seguitarla, questa gli sfuggì di mano, e nel

D