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lita, sino a tanto che egli avesse disposto della sua mano. Teodoro, trattanto che si rifabbricava il palazzo, ritirossi con sufficiente famiglia in un casino assai comodo, situato in cima ad un monticello che dominava il mare per ogn’intorno. Visitava egli sovente le due dame al monastero, imperciocchè di niun’altra cosa più curavasi che d’intertenersi colle medesime, e ragionar seco loro della sua adorata Matilda. La conformità delle sue idee con quelle d’Isabella in riguardo alla defunta principessa, fecegli nascere in cuore il desiderio di rinnovare ogni giorno i melanconici discorsi; e fosse amore, fosse brama di parlar continovamente dell’amato oggetto con Isabella, sotto il qual pretesto avesse Amore, come suole, ascoso un novello ardore, dentro lo spazio di un anno se la tolse in consorte, e vissero ambedue lieti e felici, se non che conservarono sempre viva la funesta memoria delle passate sventure.
F I N E.